Domenica 18 novembre, Monte Corno da Conca Casale

Visione d'insieme: Ceppagna e Venafro 

18 novembre 2018

ANELLO DI MONTE CORNO DA CONCA CASALE
MONTI DI VENAFRO

Quota massima m: 1054
Dislivello salita m: 400
Sviluppo del percorso km: 5
Durata ore: 4
Difficoltà: E
Colazione: al sacco
Acqua: non presente lungo il percorso
Mezzi di trasporto: auto proprie
Appuntamento: ore 8 uscita autostrada Caianello
Rientro previsto a Napoli: 18.00
Direttori: Simone Merola 3931971038 (ore reperibile 18.00-21.00)
Equipaggiamento: Scarponi, giacca a vento, abbigliamento a strati da montagna, cappello, occhiali da sole, lampada frontale. Utili i bastoncini telescopici

Note particolari: percorso su roccette per la salita al monte Corno

Descrizione
Bellissima salita lungo l’antica mulattiera che dal paese di Conca Casale porta a Venafro. Appena fuori il paese si percorre un sentiero in pietra, leggermente scivoloso in caso di pioggia. Dopo poco si lascerà il sentiero in pietra per uno più comodo che ci porterà nei pressi dei ruderi di Santa Domenica. Si proseguirà fina al suggestivo passaggio della Montagna Spaccata, un sentiero scavato nella roccia che permette il passaggio verso la città di Venafro. Si ritorna leggermente indietro per prender un sentiero in mezzo alle roccette che ci porterà sulla cima del monte Corno. Una volta raggiunta la cima si proseguirà lungo l’anello che ci riporterà al paese di Conca Casale.
Area Wilderness
Il Settore del Monte Corno Vettese comprende la parte più settentrionale del lungo crinale che inizia a sud col Monte Sammucro e prosegue poi col Monte Corno (1054 m slm) fino al Monte Santa Croce (1026 m slm). Nell’Area Wilderness sono comprese le pendici occidentali ed un modesto settore su quello orientale in corrispondenza del Monte Corno. Il toponimo che da il nome a questo settore dell’Area Wilderness è però un colle più occidentale, di minore altitudine (957 m slm). Dal punto di vista vegetazionale è interessante la formazione boschiva con una prevalenza di Carpino nero e Roverella, ma anche con alcune specie di Acero, il Cerro, l’Orniello e la Carpinella o Carpino orientale (Carpinus orientalis), quest’ultima specie in un settore cacuminale dove è avviato quasi all’alto fusto (caso estremamente raro per questa specie). Notevole la presenza anche di esemplari di Agrifoglio, nonché, elemento insolito per questa zona, alcuni tratti di faggeta anche con esemplari d’alto fusto. Sui colli più bassi la vegetazione è però caratterizzata da boschi radi e cespugliosi intervallati da pascoli e aree prative nelle vallette (spesso ex coltivi in via di rinaturalizzazione). Dal punto di vista geologico è interessante una formazione calcarea in località “Portella”, dove esiste una strettoia di probabile origine tettonica (cedimento o spaccatura di un crinale), caratteristica insolita e di particolare bellezza scenografica. Ciò senza voler ignorare gli aspetti più strettamente culturali legati alla storia ed all’occupazione umana e religiosa, di cui è impregnato ogni luogo di queste montagne.