29 aprile 2018 la Migliera di Anacapri

MONTI LATTARI
LA MIGLIERA DI ANACAPRI DA MARINA GRANDE

Quota massima m: 589
Dislivello in salita m: 600
Dislivello in discesa m: 320 ( fino ad Anacapri )
Sviluppo del percorso km: 7
Durata ore: 6 soste escluse
Difficoltà: E/EE

Equipaggiamento: Abbigliamento a strati, cappello, obbligatorie scarpe da trekking, giacca a vento, macchina fotografica, binocolo, occhiali da sole.

Colazione: Al sacco.

Acqua: Consigliabile 1,5 litri. Su Monte Solaro è funzionante un bar attrezzato.

Appuntamento: Contattare i direttori di escursione.

Rientro previsto ad Anacapri: ore 16,30

Direttori: ROBERTO CORRERO ( 3204371717 )
CLAUDIO SOLIMENE ( 3480536215 )

ESCURSIONE RISERVATA AI SOLI SOCI

L’escursione inizia da Marina Grande. Dal porto ci si dirigerà verso la stazione della funicolare per superarla fino a raggiungere la stradina che svolgendosi tra lunghe scalinate e qualche attraversamento stradale ci condurrà fino alla famosa piazzetta di Capri.


Giunti in piazzetta si procederà lungo via Roma per arrivare in località Due Golfi posta a quota 135 m e poi proseguire verso l’ospedale per imboccare via Torina.
Da questo punto inizia un percorso che in un primo tratto si insinua tra abitazioni, giardini e terreni coltivati. Risalendo i tornanti si può scorgere sulla sinistra la cittadina di Capri e l’altura del Castiglione. Giunti infine in corrispondenza di un bivio dove ancora resiste un cartello che indica in qualche maniera la direzione da seguire (cioè quella destra) il percorso perde le caratteristiche di stradina trasformandosi in un vero e proprio sentiero che si addentra in un fitto boschetto di lecci, frassini e querce. Si procederà poi per una decina di minuti fino a quando si prenderà una deviazione sulla sinistra in quanto il percorso programmato non prevede di giungere direttamente all’Anginola ma di seguire il tracciato che porta sul Monte S. Maria. A mano a mano che si procede la pendenza aumenta, il percorso diventa più difficile per la presenza di radici affioranti e sassi malfermi ma soprattutto di tratti, anche se brevi, di terreno non compatto posto in forte pendenza. Avendo sempre di fronte il costone roccioso di Monte S. Maria e curando di dirigerci in prevalenza sul lato sinistro, si continuerà la salita facendo particolare attenzione al bordo sinistro del tracciato in quanto i cespugli posti su quel lato possono nascondere tratti esposti al vuoto. Dopo circa 90 minuti di salita, si incontrerà una zona dove sarà indispensabile utilizzare anche le mani, in particolare per superare un gradino di roccia alto all’incirca 150 cm sfruttando appigli naturali. Si effettua quindi un vero e proprio passaggio dal versante posto a nord a quello opposto che ci condurrà in prossimità della cima del Monte S. Maria. Si spiega quindi il nome “ Passietello “,con il quale è conosciuto il sentiero che stiamo percorrendo. Superata la modesta difficoltà rappresentata dal gradino di roccia si resterà colpiti dal panorama che si potrà ammirare che spazia dai Faraglioni alla Penisola Sorrentina. Dopo una breve e inevitabile sosta imposta dalla bellezza del luogo, soprattutto se la giornata sarà limpida, si riprenderà il cammino seguendo il sentiero non sempre agevole che sale a tornanti, tra rocce forate di litodomi e piante rigogliose, al culmine del quale ci si ritroverà sul Monte S. Maria, a quota 484 m, un magnifico sito circondato dal verde che delinea un paesaggio veramente insolito per un’isola. Guardando sulla destra si potranno osservare i ruderi del Castello di Barbarossa; sulla sinistra si impone il Monte Solaro.. Incamminandoci verso sinistra si raggiungerà l’antico eremo di S. Maria a Cetrella ( sec. XIV circa ), Da notare che col termine cetrella si intenderebbe l’aromatica “erba cetra “, attualmente detta melissa. L’eremo, fondato dai Certosini, venne utilizzato come ritiro spirituale da Francescani e Domenicani e comprende una cappella, la sagrestia, alcune celle ed una cucina attrezzata con forno a legna. Da esso si potrebbe ammirare una splendida vista sui faraglioni se la domenica fosse visitabile. (lo è certamente il sabato).
Da qui inizia la stradina comunale Cetrella che ad un certo punto costeggia la casa dello scrittore C Mackenz ristrutturata e trasformata in centro studi, finchè si troverà, sempre sulla sinistra, il segnale (crocetta) che indica il sentiero, molto aperto e sovrastato dalla seggiovia, che ci porterà sul Monte Solaro a 589 s.l.m.
Qui si potrà sostare per la colazione e per ammirare gli splendidi panorami, la falesia di cala Ventroso e il sentiero, posto quasi sul ciglio del pianoro di Monte Cocuzzo, che si dirige verso le grotte del Pisco.
Dopo la sosta l’escursione procederà con l’obiettivo di raggiungere il belvedere della Migliera non percorrendo tuttavia il sentiero “aereo” cui prima si è fatto cenno, ciò per non dilatare ulteriormente il tempo necessario in relazione alla maggiore difficoltà rappresentata dalla discesa tra i 496 m ed i 400 m dopo la cima di Monte Cocuzzo, ma ritornando alla crocetta e di lì seguire la strada comunale Cetrella per imboccare in corrispondenza del secondo tornante un sentiero, detto dei cacciatori, che procedendo in leggera pendenza, ci porterà alla stradina di Castaglielle e, dopo poco, a via Migliara a più della metà del suo percorso valutato a partire dalla piazza Vittoria di Anacapri. Dopo circa 20 minuti si giungerà infine al belvedere della Migliera a quota 294 m che si affaccia sulle cale del Tuono e del Limmo, con vedute di punta Carena e del Faro. Ivi sarà anche possibile visitare il Parco Filosofico.
Dal belvedere si riprenderà via Migliara superando il punto nel quale ci eravamo immessi e continuando poi fino alla traversa Ferraro dove si scenderà per raggiungere viale De Tommaso dove l’escursione si conclude.
Per arrivare a Marina Grande si potrà utilizzare il servizio bus con fermate poste a brevissima distanza dal punto da noi raggiunto. Chi lo vorrà potrà anche proseguire fino a piazza Vittoria per prendere, dopo alcuni minuti, la cosiddetta Scala Fenicia.